E’ disponibile su store e piattaforme di streaming One Blood, il nuovo album dei Tarantola, pubblicato da The Sound of Everything e distribuito da The Orchard.
Dopo quattro singoli pubblicati la scorsa primavera, è arrivato il momento di svelare le nuove tracce di One Blood, una raccolta di brani che si pregiano della partecipazione di talentuosi musicisti del calibro di Daddy Freddy, Awa Fall, Papa Leu, Manlio Calafrocampano e Scaraman, Sabaman e Brass Brothers che conferiscono al progetto un respiro internazionale. Un incontro di stili, londinesi, giamaicani e del Sud Italia, che nell’album si mischiano per celebrare la diversità culturale, l’unità e la connessione umana.
Il titolo è un invito a riconoscere nell’altro, prima di tutto, le affinità e gli elementi comuni, come il colore del sangue che è uguale per tutti gli esseri della terra, indipendentemente dalla razza e dalla latitudine. Se si partisse da questi presupposti, probabilmente, ci sarebbero meno conflitti nel mondo.
In One Blood si parla di difficoltà ma, allo stesso tempo, si celebra la forza che consente di superare gli ostacoli. Nell’album si esplorano temi come la migrazione, la resilienza e l’orgoglio culturale, inteso come fierezza per la propria eredità culturale (tradizioni, lingua) intesa sempre in un’ottica di uguaglianza e rispetto nei confronti di coloro che sono portatori di eredità culturali diverse. La musica è, secondo i Tarantola, è una sorta di ponte che ha il potere di unire persone anche molto diverse.
L’album si compone di undici tracce nelle quali si esplorano stili musicali diversi, dal Reggae Roots al Dub, dalla Dancehall al Modern Reggae, dal Soul alla Taranta, riflettendo in questo modo la natura multiculturale e multi-genere della band.
La tracklist apre con “Original Terron”, sonorità reggae e dancehall ed un testo cantato in inglese e dialetto salentino celebrano quel legame indissolubile con la terra natale che accomuna chi è dovuto emigrare. Il brano racconta dell’orgoglio di essere “terroni” e di quanto questo sentire sia comune a chi ha lasciato la propria terra per seguire un sogno, nonostante le difficoltà. Nel brano al fianco di Mauro Lacandia, cantante della band, c’è il dj, Mc e produttore Sabaman, anche lui salentino immigrato in UK. Il brano è il risultato di un’amicizia che affonda le sue radici in una tradizione culturale comune ed è la storia di due meridionali che con orgoglio e passione trovano il modo di affrontare le difficoltà e dimostrare la loro forza unendo i talenti.
“One Blood”, traccia numero due e title track, celebra l’unità e la forza della solidarietà affrontando temi come il razzismo, la discriminazione e la lotta contro l’odio. Racconta il viaggio emotivo di una persona che, pur affrontando sfide e difficoltà scopre, nonostante le apparenti differenze, che siamo tutti connessi da un legame profondo. Il brano pone l’attenzione su quanto sia importante superare i pregiudizi, imparare dalla storia e celebrare le diversità.
Si passa poi a “Capufriska”, brano che vede un altro intervento di Sabaman al quale si uniscono Papa Leu, tra i più noti artisti reggae salentini, e la Brass Brothers, street band conosciuta per la sua energia esplosiva. Una vibrante e orecchiabile traccia reggae roots che cattura l’essenza dell’estate in Salento con i suoi ritmi contagiosi e i suoi testi gioiosi. Il brano celebra lo stile di vita rilassato e festoso del Salento ed è un invito ad abbracciare la gioia e la bellezza della vita. La traccia numero quatto è “Soul Vibration”, un viaggio nell’essenza dell’amore. Un brano reggae-dancehall che si fonde con le sfumature del Soul e del R&B creando un’atmosfera unica di calore e beat coinvolgenti anche se il vero cuore di “Soul Vibration” risiede nel suo messaggio, ispirato dalle sagge parole di Lavanya Imandi: le anime si riconoscono dalla loro anima e non da come appaiono. Non è importante il colore della pelle, l’età o qualsiasi altro fattore che riguarda l’esteriorità, infatti, il vero amore va oltre l’apparenza e i limiti imposti dalla società e dal sentire comune. La vibrazione dell’anima è ciò che ci collega, che ci unisce indipendentemente da qualsiasi cambiamento o distanza. È un legame eterno che ci permette di riconoscere le persone che amiamo, ovunque esse siano, in qualunque momento della vita. Un inno alla connessione spirituale, un richiamo alla bellezza dell’amore che travalica le dimensioni materiali.
“Regge Beat”, brano numero cinque scritto da Athena Sodianou e Mauro Lacandia, si pregia della partecipazione della cantante italo senegalese Awa Fall, conosciuta per la sua voce distintiva e sue influenze interculturali, in questo brano presta la sua potente voce amplificando così l’appeal universale. La canzone trascende i confini con i suoi testi commoventi e le contaminazioni ritmiche delle radici del reggae e gli scenari sonori del dub. “Reggae Beat” parla di amore, unità e del potere rigenerativo della musica reggae. Il battito della canzone simboleggia la vita, la resilienza e lo spirito duraturo della musica ed invita gli ascoltatori ad unirsi alla celebrazione della positività e della diversità culturale.
Si prosegue con “Anche io sono migrante”, canzone che racconta le esperienze di chi vive lontano dalla propria terra d’origine. Il testo esprime il dolore per il distacco, per l’intolleranza subita in diversi contesti e per la difficoltà di mantenere viva la propria identità in un contesto straniero. I Tarantola riflettono sulle umiliazioni subite ma allo stesso tempo celebrano la capacità di resistere e di affrontare la vita con orgoglio diventando più forti e consapevoli delle proprie radici.
Ritmo energico e un testo che invita a tener duro e a credere in noi stessi in “You Got The Hope”, traccia numero sette. Questa canzone è un inno motivazionale che celebra la forza interiore e il potere della speranza.
Lingua inglese e salentino si mischiano nel brano numero otto, “Where I Belong”. Il testo parla di solitudine e delusione ma anche di forza e perseveranza. Il messaggio è chiaro, nonostante le difficoltà il nostro “posto nel mondo” è legato alle persone che amiamo e che ricambiano il nostro amore perché sono queste che ci ricordano chi siamo davvero.
“Fight for a Change” è un potente inno che parla di resistenza e lotta per un futuro migliore. Invita all’unità e alla resilienza. Questa versione acustica, più intima, enfatizza le emozioni che scaturiscono dall’ascolto del testo mentre il cambio repentino di tono e lingua, passando dall’inglese al dialetto salentino, aggiungono una connotazione culturale più profonda su temi come la giustizia sociale, la lotta e la forza collettiva.
“Fenomenale”, traccia numero dieci della tracklist, è un incontro unico tra culture e stili musicali diversi. Il brano unisce le radici del Sud Italia con le vibrazioni della dancehall giamaicana. Scritto originariamente da Sabaman e remixato da Mauro Lacandia (Tarantola), “Fenomenale” si pregia dei feat. di Daddy Freddy, uno dei principali ambasciatori della dancehall a Londra e Manlio Calafrocampano, portavoce del suono e della cultura militant del Sud Italia. Ciascun artista contribuisce con il proprio stile unico, intrecciando melodie e dialetto con ritmi e sonorità tipiche della dancehall. La struttura armonica si fonda su un solo accordo, richiamando le radici curative e spirituali della tradizione tarantata più antica, dove musica e ritmo erano strumenti di guarigione e trance collettiva. Il contrasto di voci contribuisce a rendere la traccia più incalzante: Daddy Freddy con la sua voce distorta e imponente, Sabaman con il suo tono caldo e raggamuffin salentino, si mischiano alle melodie contagiose e al reggamuffin salentino dei Tarantola e allo stile veloce e vivace di Manlio. “Fenomenale” è un’esperienza sonora che celebra l’unione di culture, la potenza del ritmo e l’identità musicale senza confini.
Chiude la tracklist la versione dub di “One Blood”. Tra i tanti ospiti di questo nuovo lavoro spicca la collaborazione con Manuel “Scara” Scaramuzzino, uno dei mastering engineers più rinomati nell’industria reggae, che ha realizzato questa straordinaria versione dub che arricchisce ulteriormente l’album dei Tarantola. Manuel ha, infatti, avuto un ruolo cruciale nella realizzazione di questo album, ha lavorato a stretto contatto con Mauro Lacandia sui dettagli finali dei mix e ha curato il mastering di ogni traccia. La sua esperienza e sensibilità hanno dato vita a un suono che celebra le radici reggae e ne amplifica l’energia, portando l’ascoltatore in una dimensione sonora immersiva e profondamente evocativa.
La versione dub di “One Blood” è testimonia il potere della collaborazione artistica, sottolineando l’importanza dei dettagli tecnici e creativi nel dare vita a un album capace di trasmettere messaggi universali di unità e resistenza.