Leggi l’intervista a Paglaccio pubblicata da Melty.it

Il Pagliaccio: “Sono così indie che faccio pop”

Chi sono i Pagliaccio? Un gruppo indie-pop di Biella. Che cosa ci raccontano? Il mondo visto attraverso un universo di “tipi umani” differenti.
Intervista

“L’immagine del pagliaccio è un’immagine conosciuta da tutti, ma ambivalente. Il nome rende bene l’idea di quello che siamo e di quello che facciamo musicalmente. La maschera del pagliaccio fa ridere, il pagliaccio è un intrattenitore, come noi, ma dietro cela un’idea malinconica, di inquietudine, quasi di paura. Le nostre canzoni sono di facile ascolto, composte da stilemi orecchiabili, ma hanno un retrogusto drammatico e teso, c’è sempre una doppia chiave di lettura. È l’idea del contrasto del pagliaccio, quella di Pierrot insomma, che ci rappresenta meglio.” Così risponde Alessandro Chiorino, voce e chitarra del Pagliaccio – gruppo biellese che fa “pop intelligente, indie-pop, perché in Italia è sempre un po’ difficile parlare di pop” – alla domanda sul perché del loro nome, che viene naturale a chiunque entri in contatto con i loro suoni e i loro testi. “Insomma siamo così indie che facciamo pop”, tanto per citare i loro colleghi dello Stato Sociale.

Il Rock in Roma 2014: la conferma del successo
Il Pagliaccio ha vinto lo scorso hanno la prima edizione del contest Postepay Rock in Roma Factory, dopo oltre 24 mesi di concerti in tutta Italia, ancora i tre musicisti non hanno trovato il tempo di fermarsi un attimo. Il 16 luglio scorso hanno aperto i concerti dei The Lumineers e dei Passenger all’interno della nuova edizione 2014 del Rock in Roma. Si dicono onorati e felicissimi dell’esperienza: “Salire su un palco del genere è una cosa che non capita a tutti gli artisti, è un’esperienza che capita una volta nella vita. L’immagine del palco, alto ed enorme, è ciò che più rimane. E poi il pubblico straordinario, che ci ha accolto con un calore sopra ogni altra aspettativa. E’ stata un’esperienza formativa ed emotiva altissima”. Non solo opening act di grandi gruppi stranieri però: la musica del Pagliaccio è musica italiana, musica indie, che si colloca a pieno diritto nella scena indipendente del nostro paese. Se pensano a un gruppo con il quale vorrebbero suonare, pensano agli Ex-Otago . Un modello di riferimento e un sogno nel cassetto? Non ci sono dubbi: Daniele Silvestri, mentre all’estero è la “genialità di Beck” a guidarli

Una volta rotto il ghiaccio, il fiume in piena di parole di Alessandro dimostra tutta l’arguzia, l’ironia e la sagacia che il trio trasmette attraverso i suoi pezzi. Alle domande sulle difficoltà di scrivere e vivere della propria arte, e di musica in Italia oggi, con un orgoglio che trasmette tutto l’amore di chi è ostinato a fare della propria passione la propria professione, la risposta è secca: “Viviamo a livello spirituale della nostra arte, economicamente si investe tantissimo, intanto facciamo anche altro, suoniamo in una cover-band rock’n roll, ma nonostante le difficoltà vogliamo andare avanti, vogliamo arrivare noi alla gente”. Il gruppo di Biella si propone non solo come osservatore del mondo, come “psicologo”, ma traspone nei pezzi tante esperienze autobiografiche quotidiane. “I nostri pezzi prendono ispirazione dai tipi umani che si incontrano tutti i giorni, dalla gente comune, da alcuni tratti di vita, da alcuni atteggiamenti che nei testi vengono poi universalizzati e raccontati”.
“I nostri tipi umani, hanno tanti difetti, ma sono tutti eroi”

I loro brani sono popolati da personaggi (Federico S., il Giocherellone, il Fannullone etc..). Quali sono quelli più amati o odiati dalla band? Lo stile tagliente e ambivalente, marchio del gruppo, si dimostra a pieno nella risposta: “Vogliamo più bene a tutti e odiamo tutti nello stesso modo. Di certo i due singoli Zerbino ed Irresponsabile sono quelli a cui in qualche modo siamo più legati, quelli che suoniamo sempre e bissiamo ad ogni concerto. Dei nostri personaggi ci piace mettere a nudo i difetti, le ambiguità, le difficoltà, che sono quelle di tutti noi, che ci accomunano, ma in fondo sono un po’ tutti eroi, nonostante lo stile pungente, in fondo si salveranno tutti, la positività prevale ancora”. Il loro è un vero e proprio impegno civico: “Tutto è politica, ogni singolo atto che compiamo è politica, noi raccontiamo un modo di vedere il mondo dalla prospettiva di singoli individui”.
Alessandro Chiorino (chitarra e voce), Marco Sgaggero (basso) e Marco Massa (batteria)
Il 16 luglio è uscito un brano “di passaggio” tra il primo album e il nuovo, che sarà pronto all’inizio del 2015. “Spaghetti Bolognaise”, il nuovo singolo del Pagliaccio, è una fotografia di un fenomeno molto attuale: “Vuole raccontare, in modo per nulla denigratorio e senza giudicare nessuno, l’esperienza di molti giovani che decidono di trovare fortuna all’estero: ammiriamo molto il coraggio di chi compie questa scelta, molti riescono, ma ogni tanto alcuni si ritrovano in difficoltà, perché andare via è solo un modo per scappare da loro stessi in un momento di smarrimento, gli Spaghetti alla Bolognese sono emblematici di queste esperienze: simbolo dell’Italia nel mondo che proprio da noi non esiste! “. In attesa del nuovo disco, che in autunno entrerà nel vivo della fase di registrazione e nel quale, a detta del gruppo, troveremo “più chitarra acustica, una maturazione rispetto ai testi e alla composizione, meno temi sociali, per lasciare spazio a tematiche più intime”, ascoltiamo insieme il nuovo singolo “Spaghetti Bolognaise”.

Leggi l’intervista su melty.it!